Cielo, il cielo
La poesia di Özdemir si colloca in quel luogo in cui ci si sveglia dopo un lungo sonno, si aprono gli occhi e la prima cosa che ci viene in mente è amare, amare forte, amare senza tirarsi indietro, viaggiare e in ogni città e ogni giorno vedere il mondo con gli occhi della prima volta. Non lasciar perdere neppure un minuto di ciò che ci viene dato. Prendendone tutta l’essenza.
12,00€
Descrizione
La poesia di Özdemir si colloca in quel luogo in cui ci si sveglia dopo un lungo sonno, si aprono gli occhi e la prima cosa che ci viene in mente è amare, amare forte, amare senza tirarsi indietro, viaggiare e in ogni città e ogni giorno vedere il mondo con gli occhi della prima volta. Non lasciar perdere neppure un minuto di ciò che ci viene dato. Prendendone tutta l’essenza. Così si sente il profumare della poesia di İnce, si inizia girovogando con lui di contrade in contrade fra Istanbul, Parigi, Marna, Roma, Sofia, a seguire gli echi di ciò che passa, la musica, i suoni, quasi in un volo alla Chagall: la sposa, i giardini, i figli, il passato, il presente, il futuro, i colori, i tappeti di erba, i fiori, i viali, le case, i pioppi, i ritorni. Intorno si osserva tutto, tutto nelle reali dimensioni, poiché si vive ciò che si legge. Sono sumero, ittito, turco, greco, arabo – dice Özdemir İnce – e tanto di più… Perciò sono ricco… Nello stesso tempo sono mediterraneo.
La cultura mediterranea contiene tutti i paesi che questo mare bagna e anche i popoli emigrati da questi paesi… E allora si capisce che uomo sia Özdemir İnce, quanto abbia meditato, quanto si sia inoltrato, quanto abbia capito. Quanto abbia potuto raggiungere il suo cielo. Quel cielo abitato da innumerevoli fili di andata e ritorno nei millenni, fra il Mediterraneo e l’Europa. Sicché la stessa storia letteraria di Özdemir İnce è un costruire ponti fra il Bosforo e l’Europa. Fra Istanbul e l’amata Parigi. I suoi poeti: Baudelaire, Rimbaud, Valery, Mallarmé e il grande Nazim Hikmet. I suoi poeti di libertà umana e civile. Nella poetica di Özdemir İnce la poesia non deve riflettere soltanto la vita del poeta ma anche le sue idee, le nostalgie, le cose che vuole fare e cambiare. Credo sia questa la bandiera di libertà fraterna, umana, civile che Özdemir İnce ci consegna. Vite non a metà. Pienezze. Forse per questo egli dice che la poesia è la miglior politica. Il miglior senso per stare accanto alle persone e alle cose.