I sogni di Atlante
Questo saggio – basato su documenti (letterari, artistici, storici, antropologici) e su ricerche iniziate nel lontano 1964 a Marrakesh – rende omaggio a una cultura popolare che va scomparendo. Quella della tradizione maghrebina di aedi, poetesse/cantanti, contastorie, musicisti, istrioni, saltimbanchi, attori, oniromanti, guaritrici e altre e altri dispensatori di arti, saperi, favole e risate esibiti nello spazio pubblico.
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Descrizione
Questo saggio – basato su documenti (letterari, artistici, storici, antropologici) e su ricerche iniziate nel lontano 1964 a Marrakesh – rende omaggio a una cultura popolare che va scomparendo. Quella della tradizione maghrebina di aedi, poetesse/cantanti, contastorie, musicisti, istrioni, saltimbanchi, attori, oniromanti, guaritrici e altre e altri dispensatori di arti, saperi, favole e risate esibiti nello spazio pubblico. Simile alla storia del “teatro di strada” e delle esibizioni in piazza di altre tradizioni popolari, ci aiuta a capirne le dinamiche e, nel contempo, arricchisce il nostro sapere odierno con esempi di alta poesia e di umana estrosità. Nonostante il particolare taglio specialistico, la materia di questo libro può essere recepita dal comune lettore come un “romanzo storico mediterraneo”. La narrazione di un insieme di tradizioni – orali ma anche dotte, sublimi ma anche picaresche, religiose ma anche secolari – che compongono i tasselli di una memoria intermediterranea troppo spesso ignorata.