l libro dei ricordi
Al Libro dei ricordi mancano alcune pagine. A volte le foto sono sbiadite. I personaggi non sono d’accordo su come si sono svolti i fatti. L’uno smentisce l’altro. E le prospettive sulle vicende cambiano, si accavallano, man mano si modificano, prendono altre pieghe, e rivoli, e direzioni. La saga famigliare – di Ana María Shua, vulcanica scrittrice argentina, – inizia dal capostipite nonno Gedalia partito dalla Polonia devastata da guerre e pogrom e approdato come venditore di stoffe in un quartiere di Buenos Aires.
16,00€
Descrizione
Al Libro dei ricordi mancano alcune pagine. A volte le foto sono sbiadite. I personaggi non sono d’accordo su come si sono svolti i fatti. L’uno smentisce l’altro. E le prospettive sulle vicende cambiano, si accavallano, man mano si modificano, prendono altre pieghe, e rivoli, e direzioni. La saga famigliare – di Ana María Shua, vulcanica scrittrice argentina, – inizia dal capostipite nonno Gedalia partito dalla Polonia devastata da guerre e pogrom e approdato come venditore di stoffe in un quartiere di Buenos Aires. Poi si apre ai fratelli Rimetka (Judith, Silvestre, Pinche, Clarita), infanzia, adolescenza, una mitica partita di calcio; nonché negozi, affari, amori, matrimoni, amanti, assegni a vuoto. Il fiume dei ricordi va avanti in maniera indisciplinata e caotica, e ognuno dei personaggi guarda il fiume da una sponda improbabile e sua, poiché come scrive l’autrice: “Questo è il problema di osservare i fatti da lontano, voltandosi in dietro, guardando in faccia il ricordo”. Il contrapporsi di vicende e interpretazioni disegna, così, la struttura narrativa stessa del romanzo, caratterizzato da un continuo spostarsi fra commedia e tragedia. Il fluire irruente, irriverente, affettuoso disegna la storia di una tipica famiglia ebrea immigrata in Argentina alla ricerca di una sua modalità d’integrazione. Il Libro dei ricordi è, insomma, un romanzo sulla memoria dettata dalla coralità dei personaggi, un diario che nel modo stesso della sua scrittura vuole essere una simbolica salvaguardia del passato e dell’identità famigliare. Illustrazione di copertina di Laura Fanelli.