La guerra di Zainotto
Sono le piccole storie quotidiane, vissute dalla gente comune, che costruiscono il mosaico della Storia. Le guerre del ’900 hanno ancora testimoni diretti che ricordano con una lucidità sorprendente ed una commozione contagiosa le tragedie di cui fatalmente sono stati protagonisti. Sono narratori di storie autentiche, patrimonio prezioso e insostituibile della memoria storica, ma spesso sconosciute, sottaciute anche, per pudore, per vergogna, per troppo dolore, perché Rivangare il passato mi fa male, e Mi immedesimo troppo. Mi sembra di rivivere quei momenti tragici. Perciò non ne ho mai parlato, neanche con i miei figli.
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Descrizione
Sono le piccole storie quotidiane, vissute dalla gente comune, che costruiscono il mosaico della Storia. Le guerre del ’900 hanno ancora testimoni diretti che ricordano con una lucidità sorprendente ed una commozione contagiosa le tragedie di cui fatalmente sono stati protagonisti. Sono narratori di storie autentiche, patrimonio prezioso e insostituibile della memoria storica, ma spesso sconosciute, sottaciute anche, per pudore, per vergogna, per troppo dolore, perché Rivangare il passato mi fa male, e Mi immedesimo troppo. Mi sembra di rivivere quei momenti tragici. Perciò non ne ho mai parlato, neanche con i miei figli. Alle storie ignorate dei sopravvissuti all’8 settembre ’43 e alle testimonianze degli eredi dei caduti della Guerra del ‘15/’18, raccolte nel “Laboratorio della memoria”, si è voluto dare veste letteraria, traendone racconti di assoluta freschezza. Il libro ci offre pennellate di eroicità quotidiana e solidarietà genuina e rappresenta vividi scorci di vita popolare. Di quel popolo di formiche che ha costruito la sua identità moderna attraversando guerre e dittature, dai Borboni al fascismo, fino alle durissime prove dell’ultima guerra e del dopoguerra, con un paese da ricostruire integralmente. È la gente del Sud, è la gente di Cisternino, di Puglia. È gente d’Italia, solidale, affratellata, che combatte e muore per la stessa, unica, patria. Libri come questo ci restituiscono il piacere del viaggio attraverso le nostre terre, le vite delle persone che le abitano, che le hanno lasciate loro malgrado. Ci riportano al dovere di testimoniare, che è trasmissione di valori e percorsi condivisi. Il dovere di spargere semi di pace nelle coscienze dei più giovani che è giusto sappiano perché le tragedie non si dimentichino come si augura commosso Giovanni: Ai figli miei non ho voluto raccontare nulla, ma è meglio che voi ragazzi sappiate che cosa significa la violenza per scongiurarla.