Le battaglie i robusti no
Dove agisce la poesia? E quando la sua potenza assume su di sé la potenza (così che non un’addizione di sensi e immagini ne derivi, bensì una inattesa sottrazione)? Forse, nessuna risposta sarebbe lecita, perché nessuna risposta ci autorizzerebbe a pensare che la poesia abiti uno spazio e un tempo; ma non è un caso che talvolta essa ci appaia come una meta, o come un’eco da riavvolgere o come una destinazione inversa, una perduta anteriorità.
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Descrizione
Dove agisce la poesia? E quando la sua potenza assume su di sé la potenza (così che non un’addizione di sensi e immagini ne derivi, bensì una inattesa sottrazione)? Forse, nessuna risposta sarebbe lecita, perché nessuna risposta ci autorizzerebbe a pensare che la poesia abiti uno spazio e un tempo; ma non è un caso che talvolta essa ci appaia come una meta, o come un’eco da riavvolgere o come una destinazione inversa, una perduta anteriorità. Le battaglie e i robusti no conosce la bellezza di un’altra possibilità: che il verso s’agiti al centro del bivio, che il verso disconosca quello stesso bivio, pur restandovi sopra, sospeso, vibrante, anelante. E c’è una sorta di antica misura: l’idea che vi sia stato un prima verso cui ritornare – non solo segnalato dall’abbondanza di lemmi che tradiscono pure una genealogia meridionale, per nascita e cultura, dell’autore – e nel quale essere, in qualche forma misconosciuta o ritrovata, comunque artefice d’una custodia, d’una testimonianza “Ma sogno risorgere/ per primizie scintille/ albe discutibili / parlate di luce /glorie in avanzo/ sogno luoghi vaghi / dove cercare invano i minuti / per questi impartoribili addii ”. E ancora: “ Posso farmi di colore pure qui … / e so tentare in più afe”. Ogni poesia in questo libro racchiude un complesso lessico, intelaiature voraci che scavano nella polvere, scavano nel verde, il colore più atavico; ogni parola esegue un compito, rivela un carico di memoria denso, eredità che sanno esercitare anche una lucida partecipazione al contingente e citarlo, talvolta, riscriverlo in tensione, nominarlo, proprio come uno spot, una réclame senza apparente senso.