Lo psicodramma analitico e le sue applicazioni cliniche

“Un paio di orecchie nuove” è la risposta di un bambino alla domanda su cosa vorrebbe regalare ai suoi genitori. È dalla lucida tenerezza di quest’incontro che Renato Gerbaudo, psicoanalista e psicodrammatista di lungo corso nell’area infantile, riparte per tratteggiare il tema prevalente del lavoro analitico, e in particolare nello psicodramma analitico: quello dell’ascolto. I sintomi, per cui generalmente vengono portati in terapia i bambini, vanno ascoltati, non sono da correggere o eliminare, ma rappresentano il veicolo di quello che il bambino non può dire di sé, di un non-detto che spesso è anche il nodo di intricate relazioni familiari, e dietro cui si cela l’interpretazione soggettiva della domanda dell’Altro genitoriale. Poterle rappresentare nel gioco psicodrammatico, mediante la scelta dei pari presenti e di adulti accoglienti, forma una scena che ha valore di interpretazione del rapporto con l’Altro. La questione infantile riguarda dunque il passaggio dalla richiesta per il bambino, sotto forma di disturbo, alla richiesta del bambino, sotto forma di una domanda soggettiva. In questa raccolta, ricca di esempi clinici, Renato Gerbaudo illustra dunque lo sguardo infantile come occasione per un recupero vitale di rilancio per affrontare la vita come occasione per l’emergenza di una soggettività, che concerne non solo il bambino, ma gli adulti tutti, nella loro costruzione del mondo. Per questa ragione, il testo si completa con un approfondimento sullo psicodramma con le coppie, che permette l’esplorazione della posizione soggettiva in merito alle proiezioni immaginarie sul partner della realtà, e con gli operatori della salute mentale e nella supervisione di casi clinici, come modalità anche per chi opera nel campo della cura di interrogarsi sui nodi controtransferali che una domanda di cura comporta.

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