L’onda che si infrange
Una donna approda in un aeroporto sconosciuto: il luogo o meglio, “non luogo” è un “…posto perfetto per gente senza radici o disgustata dall’assurda entelechia dell’identità”. Così inizia L’onda che si infrange, di Reina Roffè, scrittrice argentina, versatile, accattivante, avvolgente. La storia della donna verrà “ricostruita” attraverso un narratore anonimo, qualcuno che rappresenta la funzione riparatrice della memoria, quella funzione che cerca di neutralizzare l’oblio attraverso i meccanismi del ricordo.
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Descrizione
Una donna approda in un aeroporto sconosciuto: il luogo o meglio, “non luogo” è un “…posto perfetto per gente senza radici o disgustata dall’assurda entelechia dell’identità”. Così inizia L’onda che si infrange, di Reina Roffè, scrittrice argentina, versatile, accattivante, avvolgente. La storia della donna verrà “ricostruita” attraverso un narratore anonimo, qualcuno che rappresenta la funzione riparatrice della memoria, quella funzione che cerca di neutralizzare l’oblio attraverso i meccanismi del ricordo. Il narratore verrà in possesso del diario che sta scrivendo la donna e in quell’atto narrativo vedrà la variazione di un romanzo infinito. I personaggi maschili come il critico Boomer o il professore Asius, appartengono a quella mobilità infinita del narrare che Reina Roffé innesca ricorrendo ad una maschera, quella della prostituta Rahab, personaggio biblico, immaginato da lei per mostrare la natura mercificata del mondo. Reina Roffé, scrittrice argentina, è costretta da subito a fare i conti con il regime militare degli anni ‘70. Il suo secondo romanzo, Monte de Venus (1976), viene bandito dalla censura perché uno dei personaggi è una donna omosessuale. Dal 1988 vive a Madrid. È autrice di numerosi romanzi e saggi, fra cui Aves Exóticas. Cinco cuentos con mujeres raras, racconti, 2004; El otro amor de Federico Garcia Lorca en Buenos Aires, 2009. La Rompiente è la prima sua opera tradotta in Italia.