Sanaʽa e la notte
Il tempo fra l’incanto e la distruzione Sanaʽa, capitale dello Yemen, ha rappresentato per tanto tempo l’ideale della città carovaniera lungo la via dell’incenso, la manifestazione reale della città delle Mille e una notte, talmente bella da provocare stupore in qualunque viaggiatore, che ritrovava in essa le stesse forme del sogno. Di fatto Sanaʽa era la capitale di un Paese che, al di là dell’immaginabile fascino, negli ultimi decenni è stato scosso da tensioni tribali e poi ricomposto dalla riunificazione che, tuttavia, non ha mai sedato sporadici focolai di conflitti. Elena Dak, viaggiatrice instancabile, come lei stessa racconta in questo appassionato libro, ha vissuto intensi periodi di soggiorno a Sanaʽa, respirandone la bellezza.
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Descrizione
Il tempo fra l’incanto e la distruzione Sanaʽa, capitale dello Yemen, ha rappresentato per tanto tempo l’ideale della città carovaniera lungo la via dell’incenso, la manifestazione reale della città delle Mille e una notte, talmente bella da provocare stupore in qualunque viaggiatore, che ritrovava in essa le stesse forme del sogno. Di fatto Sanaʽa era la capitale di un Paese che, al di là dell’immaginabile fascino, negli ultimi decenni è stato scosso da tensioni tribali e poi ricomposto dalla riunificazione che, tuttavia, non ha mai sedato sporadici focolai di conflitti. Elena Dak, viaggiatrice instancabile, come lei stessa racconta in questo appassionato libro, ha vissuto intensi periodi di soggiorno a Sanaʽa, respirandone la bellezza.
La prima parte del libro, che tratteggia in modo quasi quotidiano i frammenti di quella vita, vissuta respirando gli odori, le voci, i colori, l’umanità della gente di Sanaʽa, purtroppo, nelle pagine successive deve cedere il posto alla realtà attuale di una città calata in una guerra fratricida che dura dal 2015. Sanaʽa e la notte, allora, riporta le parole e la condizione di chi sta vivendo in tempo di guerra. È questa nuova Sanaʽa che l’autrice sente il dovere di raccontare, quale dolorosa prosecuzione della precedente. Essa, seppure sovrastata dagli stessi cieli tersi e dalla magnificenza dei palazzi, oggi è offesa dal degrado e dalla distruzione, invasa dall’immondizia, immersa in un blocco di tensioni che dilaniano la vita di tutti.
I bambini, soprattutto, sono vittime di atroci sofferenze. Le bombe si accaniscono sul loro quotidiano. C’è solo da sperare che, come un tempo, dopo la pioggia, tornino a giocare «col fango di tutto, perché tutto è fango simile a cioccolato». Elena Dak (Dacome all’anagrafe) è conservatrice dei beni culturali, guida sahariana e scrittrice. Nata a Venezia nel 1970, per molti anni ha lavorato come guida per l’Operatore turistico Kel12 in Africa, Medio Oriente e Asia Centrale e oggi per Spazi d’Avventura e La forma del viaggio. Ha un profondo interesse per il mondo pastorale nomade ed è laureata in Conservazione dei beni culturali, con indirizzo antropologico, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. In corso, la Laurea magistrale in Antropologia culturale alla Bicocca di Milano. Oltre a Io cammino con i nomadi (Corbaccio, Milano 2016), è autrice di La carovana del sale (Corbaccio, Milano 2007). Collabora con le riviste «Africa» e «Erodoto108». Ha tenuto, in ottobre 2018, una TED Talk a Milano.