Si apriva il balcone sull’amata Parigi

Simone era a Firenze di primavera, ha assistito a diverse rappresentazioni del Maggio fiorentino. La vostra descrizione delle bellezze dell’autunno mi dà l’amaro rimpianto che lei non abbia potuto goderne, come di tante bellezze dell’Italia, della Sicilia e della Grecia che avrebbe molto amato. Quanto a me, ho troppo vissuto e troppo perduto per poter ancora provare la gioia pura e completa che dovrebbero dare le cose belle. I viali del Lussemburgo evocano troppi ricordi quando li percorro da sola, come faccio quasi tutti i giorni. Ci vuole una presenza amica per ritrovarvi un po’ di gioia.

18,00

COD: ISBN 978-88-6278-057-5 Categoria:

Descrizione

Alla fine degli anni Cinquanta, una ragazza italiana colpita dalla lettura di alcune pagine di Simone Weil si reca a Parigi per ritrovare le tracce della filosofa francese ormai scomparsa, nei manoscritti inediti e più nel vibrante ricordo di sua madre, Selma Weil. Sarà l’incontro con la madre a rivelare a Margherita Pieracci come fosse naturale e inevitabile per Simone raggiungere, in una vita breve e intensa, una rara identità di rigore e semplicità, nello stile come nel pensiero.

Seduta accanto a M.me Weil, che alterna la copia di meravigliosi frammenti all’ascolto assoluto di Albinoni e Monteverdi e a evocazioni ora commoventi ora lievi di storie familiari, la ragazza intuirà come Simone abbia potuto raggiungere ancora bambina la percezione di cosa fossero giustizia o attenzione — l’attenzione, ad esempio, che apprese dal modo in cui la madre ascoltava la musica, con tutta l’anima, senza possibili frange di distrazione; la carità e la giustizia che regnavano in quella casa e si offrivano a chi era fuori. E l’onnipresenza della bellezza: come penetrava nella camera di Simone la limpida luce di Parigi fissata nel Prologue. Questo, qui, si tenta di condividere, offrendo le lettere di M.me Weil, presentando i suoi amici, e un po’ di quell’atmosfera.