Un mondo senz’anima
La fabbrica dei terrorismi Nel chiaroscuro delle crisi politiche nascono i mostri. Nascono dal vuoto culturale di un mondo politico senz’anima, dove la tecnica è divenuta folle, dove crescono la collera e la disperazione. La politica, priva d’immaginazione e di coraggio, ha preso l’aspetto grigio e rassegnato dei mercati, ai quali è asservita. In questo mondo di carta, dove regnano cifre e astrazioni, non circolano né vita né desiderio, ma solo le tristi passioni dell’odio e dell’oppressione.
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Descrizione
La fabbrica dei terrorismi Nel chiaroscuro delle crisi politiche nascono i mostri. Nascono dal vuoto culturale di un mondo politico senz’anima, dove la tecnica è divenuta folle, dove crescono la collera e la disperazione. La politica, priva d’immaginazione e di coraggio, ha preso l’aspetto grigio e rassegnato dei mercati, ai quali è asservita. In questo mondo di carta, dove regnano cifre e astrazioni, non circolano né vita né desiderio, ma solo le tristi passioni dell’odio e dell’oppressione.
I fascismi nascono da queste ideologie mortifere ed estenuate: le imbrattano con i cupi colori della nostra epoca, le ritmano con i canti funebri che coprono la voce, sempre imprevedibile e incerta, dell’amore e della creazione. Tuttavia, mai come oggi, mentre si diffonde la proletarizzazione dell’esistenza, i popoli si sono mostrati affamati di nuove forze simboliche e di nuove illusioni: per vivere, desiderare, sognare insieme.
Un messaggio di speranza attraversa il saggio di Roland Gori, l’attesa di un nuovo patto d’umanità, capace di sorgere da questa egemonia culturale disastrosa e dai crimini di massa che essa favorisce. Occorre innanzitutto riconciliare politica e cultura, uscire dal “secolo della paura”, rinnovare il legame con l’esperienza sensibile di una nuova rivoluzione simbolica, che dia al mondo e alla vita quel senso e quella coerenza politica e poetica di cui oggi siamo orfani.