Vietato scrivere fra le righe

«Cos’è un manicomio, dicevi?», disse lui. Angelo, immerso nei piaceri che quella giornata non smetteva di riservargli, si era completamente scordato della sua domanda. Annuì senza parlare per assaporare ancora il gusto della crema sul suo palato. «È una specie di ospedale dove vanno i folli», rispose il padre. «E chi sono i folli?», chiese il ragazzino. «Quando uno è malato nella testa e non nel corpo», disse il padre. «E quand’è che uno è malato nella testa?», continuò. Il padre guardò il titolo del giornale con occhi tristi: «Quando fa delle cose con le quali gli altri, la maggior parte degli altri, non sono d’accordo. Andiamo ora, la mamma e tuo fratello si staranno chiedendo dove siamo finiti». Rifecero il percorso all’indietro. Angelo, nuovamente in silenzio, guardava fuori dal finestrino della tranvia con curiosità ridotta, preso com’era dal tentativo di dare un senso alle parole del padre. Scesero alla fermata del Rondò e da lì si diressero verso casa. «Papà… Ma allora i folli sono sempre da soli?». «Spesso. Sì, spesso i folli sono da soli». «Non deve esser bello…». «No. Non deve esserlo. A volte succede però. È il prezzo che si paga per la libertà».

15,00

COD: ISBN 978-88-6278-056-8 Categoria:

Descrizione

Cosa è significato crescere per le strade di Sesto nei primi anni del Novecento? E cosa essere un antifascista? E cosa voleva dire lasciare la famiglia, partire per la montagna e unirsi alla Resistenza? Attraverso lettere e fotografie, documenti e testimonianze, ricordi e desideri, l’autrice Melania Villa ricostruisce la storia di Angelo Villa Fiorita (1913-1945), operaio specializzato della Sezione V della Breda.

Nome noto alle autorità per la sua attività antifascista, Angelo abbandona la città di Sesto San Giovanni per proseguire la lotta in montagna entrando a far parte della Resistenza. Ferito durante un’azione a Introbio, Fiorita viene trasportato in una casa dove verrà catturato pochi giorni dopo. Inizialmente trasportato nel carcere di San Vittore, Angelo Villa Fiorita sarà in seguito trasferito al campo di smistamento di Bolzano e, infine, a Mauthausen dove morirà dopo la liberazione del campo. In questo appassionato romanzo la storia della lotta per la libertà di un giovane uomo e della sua città.