30 settembre – 1 ottobre 2022 ore 17.00 / Rovereto, Museo Storico Italiano della Guerra
Il progetto propone presentazioni performative durante il percorso che si sviluppa all’interno del Castello di Rovereto, che evidenziano le interiori contrapposizioni e gli effetti drammatici della conflittualità innata del “soggetto”. Al centro del percorso vi è il naufragio, nel suo senso simbolico e reale. La “de-rivazione” del soggetto da una perdita, “per-dita” nelle acque profonde e sconosciute, di un possibile o impossibile “ar-rivare”, farsi riva, “ar-rivare” per ridare terra all’umanità.Si parte, infatti, dall’innata condizione del “soggetto” che determina situazioni esterne conflittuali. È la profonda scissione interiore del “soggetto” da una parte controllato da “dispositivi” e dall’altra parte detto “libero”, in modo da evocare una conflittualità innata che culmina nel contrasto e nella guerra. Così la performance ricerca un altro modo di affrontare l’innata dissociazione del soggetto/individuo/società con immagini profonde e interrogativi filosofici. Ciò creando relazioni profonde tra danza e immagini: dal gesto effimero del movimento-danza al carattere del segno-gesto delle immagini pittoriche e poetiche.Un viaggio per decostruire i “dispositivi” nascosti del soggetto occidentale.
